L’evoluzione degli interessi mafiosi nel mercato delle scommesse negli Stati Uniti

Nell’autunno del 2025, l’inchiesta federale denominata “Operation Royal Flush” penetrò un velo che molti osservatori e analisti ritenevano oramai liso dal tempo e non più attuale: quello delle connessioni profonde fra la criminalità organizzata italo-americana e il mondo del gioco.

L’evoluzione degli interessi mafiosi nel mercato delle scommesse negli Stati Uniti

1. Introduzione

Nell’autunno del 2025, l’inchiesta federale denominata “Operation Royal Flush” penetrò un velo che molti osservatori e analisti ritenevano oramai liso dal tempo e non più attuale: quello delle connessioni profonde fra la criminalità organizzata italo-americana e il mondo del gioco. L’arresto di molte persone afferenti alle famiglie Gambino, Bonanno, Lucchese e Genovese, ha riportato l’attenzione su una trama che attraversa un secolo e più di storia americana, mostrando come la mafia sappia ancora mutare, insinuarsi nei meandri di varie attività potenzialmente lucrose, adattandosi ai tempi, alle attività e all’economia.

In particolare, negli ultimi mesi è balzato all’interesse della cronaca il tema riguardante le scommesse nel campionato NBA, ma anche nei tornei di poker e nelle reti dei bookmaker. A un’analisi profonda però non è solo allarmante la degenerazione di ambienti sportivi o la violazione del codice sportivo, bensì la rivelazione di un adattamento che consente alle organizzazioni mafiose di prosperare anche all’interno di mercati, ambienti e manifestazioni regolari e, sulla carta, ben sorvegliati.

2 Dalle bische dei sobborghi alla dimensione cyber: il percorso di una persistenza criminosa

La storia americana delle scommesse mafiose è un laboratorio di mutazione criminale. Dalle prime “policy lotteries” gestite da boss siculo-napoletani nei quartieri operai di New York negli anni del proibizionismo, fino all’impero nelle crescenti fortune del cemento e negli investimenti di Las Vegas, il gioco d’azzardo in varie forme è stato costantemente uno strumento di accumulazione, potere, legittimazione e controllo dei mercati nascosti.

Quando, negli anni Ottanta e Novanta, furono scoccate alcune stangate nei confronti di alcuni sistemi cancerosi, attraverso la repressione federale e le leggi “RICO”, si smantellarono conseguentemente gran parte delle tradizionali bische, adattandosi quindi ai tempi e agli stessi, mutanti, tessuti cittadini e sociali. 

Le leggi “RICO”, acronimo di Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, costituiscono attualmente uno degli strumenti giuridici più potenti ed efficaci della storia del diritto penale statunitense, al fine di contrastare alcune appendici della criminalità organizzata. Furono promulgate nel 1970, al fine di debellare una, invero oramai endemica e protratta fino a oggi, sistematizzazione e compenetrazione mafiosa all’interno del sistema affari in genere, dal gioco d’azzardo al riciclaggio, dalle frodi finanziarie fino ai nascenti reati informatici, diventando poi questi ultimi negli anni un terreno fertile per i gruppi criminali.

I tempi del proibizionismo erano lontani, e la nuova bolla economica, unita a un maggior controllo statale e legale, fecero semplicemente riorientare i business delle famiglie mafiose. Alcune di queste investirono nei casinò legali attraverso prestanome, altre entrarono nel nascente mercato delle scommesse online, usando server off-shore. Ciò che è possibile trarre da questa breve premessa è come le associazioni criminose, endemiche nel sostrato statunitense, si adattino e si siano sempre adattate. L’adattamento costante è una delle caratteristiche essenziali del tessuto criminoso. Come una società per azioni cerca di intercettare interessi e bisogni, i gruppi malavitosi intercettano altre “necessità”, adattandole all’essenza sociale, economica e tecnologica dei tempi. Una lezione, questa, tra le pieghe di apparenti immutati comportamenti, è quella relativa al fatto che cambiano i modi, non le necessità.

2.1 Verso una nuova frontiera: la “zona grigia” tra legalità e criminalità

L’attuale economia delle scommesse in America è terreno assai spinoso dal punto di vista essenzialmente normativo. La sentenza della Corte Suprema del 14 maggio 2018, la “Murphy v. National Collegiate Athletic Association”, che liberalizzò le scommesse sportive (sports betting) su base statale, aprì di fatto un mercato milionario, prolifico ma frammentato, fin troppo vasto, dove la regolazione varia da giurisdizione a giurisdizione. Dal 1992 infatti, le scommesse sportive erano vietate nella quasi totalità del territorio statunitense, in relazione al Professional and Amateur Sports Protection Act ma, su lenta e progressiva pressione di molte federazioni (NBA, NFL e altre), si autorizzò e regolamentò il sistema scommesse, in ambiente professionale e universitario. 

In questo mosaico sfaccettato la mafia si insinua e qui val la pena spendere continuamente parole e analisi, che non si limitino a rileggere i fatti, ma che preparino il cosmo normativo e aziendale alla predizione e alla premunizione.

Analizzando il mercato, possono essere individuate due essenziali direttrici nell’azione mafiosa odierna nel contesto scommesse: il controllo diretto dell’offerta illegale e parimenti l’infiltrazione nei gangli della filiera legale.

  1. Il controllo diretto dell’offerta illegale rappresenta la “tradizione” nelle operazioni mafiose che, nonostante le stoccate e il mutamento socioeconomico, non è scomparso. Il riadattamento, e questo caso ben lo testimonia, è una delle principali insidie della criminalità organizzata. Attraverso piattaforme non registrate, criptovalute e conti digitali, le organizzazioni offrono scommesse con quote più vantaggiose, anonimato totale e credito immediato. L’inchiesta accennata in precedenza, la “Royal Flush”, rivelò la presenza di centrali operative in contesti come Manhattan, dove ex croupier gestivano sistemi di puntata paralleli collegati e gestiti attraverso canali Telegram.
  2. L’infiltrazione nella filiera legale rappresenta un investimento costante delle sopravvissute famiglie mafiose, attraverso società di intermediazione, marketing sportivo, management, piattaforme di gestione e analisi dei dati, spesso attraverso trust. Ciò consente non solo di ripulire capitali e riciclare denaro, ma di accedere a informazioni sensibili sui flussi di scommesse, creando quindi un vantaggio competitivo, come una illecita indagine di mercato viziosa.

3. Il pericolo di un’economia parassitaria parallela ai mercati leciti

L’abilità delle organizzazioni mafiose statunitensi di inserirsi in settori in espansione deriva da alcune caratteristiche strutturali. Si segnala una certa flessibilità organizzativa, tramite la quale, al contrario dalla “rigidità” del passato, le attività riescono a cooperare in base a obiettivi di profitto temporaneo. Ulteriormente va rilevato, come già accennato, come le attività mafiose seguano anche le tendenze del momento, dal punto di vista economico e sociale, e soprattutto i progressi economici. In relazione alle caratteristiche strutturali, oltre all’evoluzione tecnologica e quindi informatica, la costante compenetrazione nel mondo sportivo, soprattutto in sport estremamente popolari come l’NBA, è estremamente pericoloso, anche nel percepire una linea etica molto sfumata e pericolosamente in chiaroscuro.

3.1 Il gioco come strumento essenziale di riciclaggio

Le scommesse, legali o illegali, possiedono una proprietà unica, e quindi allettante per le compagini illecite: rappresentano e generano flussi finanziari incessanti, difficili da tracciare nel dettaglio. Il denaro delle scommesse passa attraverso decine di micro-transazioni, piattaforme, bonus e crediti digitali. Inserirvi fondi di provenienza illecita diventa quindi estremamente più agevole, specie se gli operatori non sono obbligati a procedure di “know your customer” rigorose, vista la porosità del sistema e il flusso di utenti e denaro.

L’FBI ha evidenziato come parte dei proventi del sistema “Royal Flush” fosse riciclata tramite carte prepagate e società di pagamento online collegate a server in Asia. Successivamente, il denaro “pulito” rientrava poi negli Stati Uniti come investimento sportivo. Questo conferma un paradigma invero insidioso: i gruppi malavitosi non per forza controllano i sistemi informatici, ma li sfruttano come mezzo di diffusione delle operazioni o, ancor più pericolosamente, come mezzo di opacizzazione. 

La pervasività mafiosa non si esaurisce quindi nei bilanci. Negli Stati uniti, come altresì in molte economie liberalizzate, il confine tra gioco legittimo e patologico è sempre più sottile, e la retorica della “libertà di scommettere” ha sostituito ogni riflessione etica. Le organizzazioni criminali si inseriscono in questo vuoto valoriale, oltre che nelle zone grigie della gestione, proponendo modelli di successo e opportunità, viziando financo anche le performance atletiche stesse.

4. Il caso NBA dell’ottobre 2025

Nel corso dell’ottobre 2025, le autorità federali statunitensi hanno reso pubblici due massicci capi d’accusa che coinvolgono la NBA, tra cui giocatori e allenatori, oltre che la menzione a varie organizzazioni criminali mafiose, tra cui i Bonanno, i Gambino, i Lucchese e i Genovese. Stando alle fonti, i due filoni di indagine sono paralleli.

Un primo filone riguardava la manipolazione delle scommesse sportive nella NBA, tramite accesso e trasmissione di informazioni privilegiate e insider, modifiche volontarie della prestazione agonistica, puntate su statistiche personali, e quindi collusione con reti di bookmaker illegali.

Un secondo filone riguardava invece la vicenda di partite di poker illegali, con scommesse ingenti connesse a organizzazioni mafiose, in cui giocatori, ex giocatori e allenatori venivano utilizzati come “attrattori” nelle partite clandestine.

Tra i volti di spicco è il giocatore dei Miami Heat Terry Rozier. Conseguentemente, la NBA si trova allo stato attuale di dover fronteggiare una crisi di credibilità conseguente, che ricade anche sul sistema scommesse e investimenti virtuosi. La fiducia del pubblico e degli investitori conseguentemente si mina, così come la stessa forza del sistema sportivo tutto. 

Questo caso si inscrive tuttavia in una linea di continuità che, già dagli anni Sessanta e Settanta, ha visto i gruppi mafiosi infiltrarsi nei grandi flussi dell’azzardo, a seconda dell’impatto sociale, mediatico ed economico. Il rapporto attuale, come visto nel caso NBA a guisa di input riflessivo, tra sport, scommessa e criminalità organizzata, è una evoluzione naturale di questo vizioso e malsano percorso. L’azzardo non è più solo clandestino, bensì si integra, in modo ibrido, con il gioco regolamentato e le infrastrutture tecnologiche.

Riprendendo un interessante concetto dal mondo sociologico, nel contesto della criminalità organizzata è opportuno definire questo movimento come “capitalismo criminale adattivo”. In tal senso, l’organizzazione non si limita a esercitare violenza, coercizione, ricatto, estorsione, ma investe in informazione, tecnologia, rete, sfruttando ogni zona grigia possibile. 

5. Alcune lezioni desumibili

In ogni analisi, vieppiù se basata sulla contemporaneità, è necessario, soprattutto con finalità operative, ipotizzare alcune domande, le cui risposte sono necessarie, sviluppando studi e azioni. In questo, l’interesse di Kriptia USA è attivo, volendo analizzare, con una lente ampia, il percorso vizioso e il tessuto tutto del sistema criminoso. Percepire, nel territorio statunitense, quali siano state le ragioni di tali pieghe nel tessuto legislativo, con conseguenti complicazioni, e individuare quindi delle domande, le cui riposte porterebbero non solo a conoscenza, ma a fine di premonizione.

Alcune di queste domande possono afferire a quale sia il grado reale di penetrazione della criminalità organizzata nel gioco d’azzardo, o in che misura le leghe sportive dispongano di strumenti di monitoraggio efficaci.

Alcune proposte operative vertono su alcuni punti:

  • Sul piano giuridico, è urgente armonizzare le normative statali e federali, imponendo standard di trasparenza omogenei e verifiche informatiche condivise e trasparenti;
  • Sul piano tecnologico, occorrerebbe introdurre sistemi di tracciabilità basati su blockchain pubbliche e audit indipendenti sugli algoritmi di quotazione e scommessa, al fine di limitarne sensibilmente l’opacità;
  • Sul piano etico ed educativo, l’obiettivo conseguente è quello di riportare il gioco a un contesto “limpido” e prospero, certamente salvaguardando il lato economico, ma privandolo di grigiori o dubbi sulla liceità degli eventi, che hanno un contraccolpo ingente sull’intero indotto, filiera economica e lavorativa.

6 Conclusioni

Sulla scorta degli spunti riflessivi precedenti, l’osservazione del fenomeno ha individuato una falla nel sistema gestionale sportivo, e delle scommesse nel dettaglio della questione. Questo fatto recente accaduto in NBA descrive appieno una “cartina di tornasole”, un “caso pilastro”, rappresentante la congiunzione tra la dimensione istituzionale dello sport e quella opaca del mercato illegale, con sistemi sempre più difficili nella loro individuazione. La mafia o, ancor meglio, le mafie, non sono residuo mero di un passato arcaico, vecchio di oltre un secolo, ma dispositivo flessibile perfettamente inscritto nelle pieghe della contemporaneità. 

Fonti:

https://www.repubblica.it/esteri/2025/10/25/news/scommesse_poker_nba_scandalo_fbi-424936393

https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2025/10/24/scandalo-scommesse-nba

https://it.euronews.com/2025/10/24/scandalo-scommesse-nba-piu-di-30-arresti-per-il-sistema-gestito-dalla-mafia-italo-american

https://www.rainews.it/articoli/2025/10/gioco-sporco-come-le-mafie-manipolano-lo-sport-e-le-scommesse-online-6d20e599-a9b1-45c5-921d-bf5409a5fcc0.html

https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2025/10/23/scandalo-scommesse-le-mani-della-mafia-su-nba-e-poker_6a7bafa6-e9f0-4e78-bcff-82ea355e2a14.html

https://media.fupress.com/files/pdf/24/15141/42245


Massimiliano Spiga, Ph.D., è Intelligence Analyst in Kriptia. Ricopre unitamente il ruolo di Direttore del Comitato Scientifico e Culturale, nonché Coordinatore dell’Osservatorio sulla Criminalità d’Impresa per Kriptia International. I suoi interessi riguardano, nell’ottica culturale e scientifica di Kriptia, l’equilibrio tra analisi storica e riflessioni contemporanee, geopolitiche, strategiche, con ulteriore attenzione all’analisi dell’informazione, della sua gestione in rapporto a dinamiche aziendali di sicurezza. Attualmente si sta occupando parallelamente del rapporto tra imprese e criminalità. 

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