Introduzione e caso di riflessione
Il pomeriggio di martedì 2 settembre, a Marsiglia, sud della Francia, un cittadino tunisino, recentemente allontanato dalla propria camera d’albergo, ha fatto ritorno alla struttura armato di coltelli e sbarra di ferro. Nell’arco di pochi minuti ha ferito cinque persone, tra le quali l’ospite subentrato nella camera, il gestore dell’hotel e suo figlio, un passante e un cliente di un vicino esercizio commerciale. L’intervento di agenti in borghese ha posto fine all’attacco mediante l’uso della forza letale. L’aggressore era noto alle autorità ma non risultava classificato come minaccia. Ulteriormente, non sono emersi elementi riconducibili a finalità ideologiche o religiose, lasciando aperte la speculazione di altra sorta sulla natura dell’attacco.
Questo episodio, pur non riconducibile formalmente al terrorismo, evidenzia criticità rilevanti in materia di risk management nel settore hospitality. Il fatto che l’attacco si sia verificato in un’area pubblica, adiacente a una struttura ricettiva, solleva interrogativi significativi sulla sicurezza nei contesti alberghieri e sulla preparazione nei confronti di eventi a bassa prevedibilità ma ad alta incidenza. Si impone pertanto una riflessione sul concetto di rischio, sulla gestione degli incidenti e sulle strategie di mitigazione applicabili, in particolare nei settori dell’hospitality.
In questo contesto, il ruolo delle strutture ricettive nella predisposizione di un ambiente sicuro, capace di anticipare e contenere minacce, al fine di salvaguardare la salute e la sicurezza degli ospiti e del personale, assume un’importanza strategica.
Questo articolo intende per l’appunto, partendo dall’episodio, analizzare in chiave preventiva eventuali cause e conseguenti misure rivolte in particolare a security manager, responsabili di strutture ricettive, ospiti e personale, viaggiatori dipendenti e privati.

La scena dell’attacco dopo l’intervento delle forze dell’ordine[1]
Il fenomeno: attacchi violenti in ambito urbano
Negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo di attacchi con arma bianca in contesti pubblici, spesso caratterizzati da imprevedibilità esecutiva e difficoltà di prevenzione. Si menzionano gli attacchi a Villasch in Austria a febbraio, a Bielefeld in Germania a maggio, a Sydney a luglio. Tali episodi rientrano in una più ampia fenomenologia della microviolenza urbana che, pur non qualificandosi sempre come crimine organizzato o terrorismo, produce effetti comparabili in termini di percezione della minaccia e conseguente impatto sulla sicurezza.
L’arma bianca, per la sua reperibilità, il basso profilo e l’effetto potenzialmente letale a breve distanza, è una scelta frequente in contesti ad alta densità urbana e nei luoghi ad accesso libero. Hotel, stazioni, aeroporti e spazi semi-pubblici (i cosiddetti “non luoghi”), costituiscono ambienti vulnerabili, la cui protezione risulta difficoltosa in assenza di sistemi di sicurezza strutturati e personale formato adeguatamente. Il mondo dell’ospitalità – hotel, resort, strutture turistiche – si confronta sempre più spesso con situazioni in cui convergono disagio psichico e sociale, deprivazione e mobilità. In questo scenario a rischio, il crimine diventa anche sintomo e quindi manifestazione di una vulnerabilità sistemica e persino endemica.
Contesto sociale e vulnerabilità sistemica
L’attacco si inserisce in un contesto europeo segnato da tensioni anche latenti di natura socioeconomica, precarietà abitativa e crisi migratorie. La marginalizzazione di individui privi di supporto sociale e psicologico, ai limiti, può costituire un terreno fertile per comportamenti aggressivi non necessariamente politicizzati, ma comunque destabilizzanti a livello macro-sociale. L’assenza di un movente ideologico non riduce l’impatto dell’evento, anzi, sottolinea la diffusività capillare del rischio in contesti apparentemente neutri. La sfida delle società eroganti servizi di security e delle strutture ricettive è quella di riconoscere precocemente soggetti e situazioni potenzialmente a rischio, facendo diventare una potenziale minaccia un’importanza strategica, essenziale anche in una lista afferente alla travel security.
Security alberghiera e spazi aperti
La sicurezza in ambito alberghiero si confronta con l’esigenza di bilanciare accoglienza e controllo, apertura e protezione. Le strutture ricettive, pur essendo spazi privati, operano in una logica di semi-accessibilità che le rende vulnerabili. In molti casi, il personale non è formato alla gestione di comportamenti devianti e potenzialmente pericolosi.
L’adozione di protocolli di sicurezza in hotel, come controlli di accesso, sorveglianza attiva, formazione del personale e altri, risulta ancora limitata, soprattutto in assenza di standard normativi condivisi. L’attacco di Marsiglia evidenzia la necessità di ridefinire il concetto di sicurezza per le strutture ricettive includendo valutazioni del rischio più sofisticate, anche in relazione a ospiti temporanei con sfondo critico.
A partire da criticità nel settore hospitality, la domanda da porsi è relativa al come si stia procedendo in merito alla costruzione di politiche di sicurezza operative.
Le esperienze nel settore e gli studi in merito riportano alcune problematiche e riflessioni urgenti.
L’assenza di protocolli di sicurezza (es. antiterrorismo) in un periodo complesso: tali misure risultano essere prioritarie, soprattutto in luoghi di transito e in determinate aree geografiche e città, poli commerciali, turistici e imprenditoriali.
Ulteriormente, il controllo accessi inadeguato rende ancora più fragili certi spazi, unitamente alla scarsa formazione del personale.
Risk management: un approccio preventivo e reattivo
La gestione di incidenti violenti richiede un framework operativo che integri rapidità d’intervento, comunicazione interna, coordinamento con le forze dell’ordine e tutela degli ospiti. Il concetto di incident response nell’ambito del risk management implica un approccio strutturato che va, come detto, oltre la mera reazione, seppur tempestiva.
Come esempio, un efficace incident response dovrebbe includere procedure di:
- Identificazione precoce di situazioni anomale;
- Attivazione di protocolli di allarme interno;
- Comunicazione con autorità competenti;
- Gestione dell’evacuazione e della sicurezza degli ospiti;
- Supporto psicologico post evento;
Tale approccio consente non solo di contenere l’evento, ma di mitigare l’impatto sistemico che un attacco genera di conseguenza sul livello operativo, reputazionale, e sulla percezione della sicurezza, non solo a livello esclusivo della struttura coinvolta, ma generale.
Conclusioni
L’attacco di Marsiglia evidenzia una dinamica crescente di minacce imprevedibili in contesti sensibili. La sicurezza nelle situazioni alberghiere e urbane richiede una configurazione delle strategie, superando l’approccio esclusivamente repressivo. Il mondo dell’hospitality si configura oggi come un campo ibrido, dove convergono elementi di sociologia, formazione comportamentale, policy di mitigazione, tecnologie di sorveglianza, e servizi essenziali come Security Hotels di Kriptia.
Nel quadro delle nuove sfide in materia di sicurezza alberghiera, Kriptia ha promosso e promuove attivamente il concetto di ambienti sicuri e protetti tramite Security Hotels, ovverosia strutture ricettive progettate o riconfigurate secondo criteri avanzati di protezione fisica, sorveglianza passiva e risposta rapida agli incidenti. Questo modello integra protocolli di gestione e mitigazione del rischio, formazione specifica per il personale, e l’adozione di tecnologie predittive per l’analisi.
In un mondo in cui la mobilità individuale cresce, la sfida consiste infine nel proteggere senza snaturare, nell’anticipare e predire qualora possibile senza allarmare, nel costruire sicurezza come cultura sociale condivisa, più che come mera e passiva risposta all’evento.
Fonti consultate:
https://www.repubblica.it/esteri/2025/09/02/video/marsiglia_assalitore_ucciso_polizia-424821941
https://europa.today.it/attualita/chi-e-aggressore-marsiglia.html
https://securityanddefence.pl/pdf-115539-45172?filename=45172.pdf
[1] Fonte dell’immagine: https://www.virgilio.it/notizie/ucciso-a-marsiglia-dalla-polizia-dopo-l-aggressione-in-hotel-aveva-ferito-cinque-persone-tre-gravi-1700073