1. Introduzione e scopo
A luglio 2025 la storica disputa di confine fra Thailandia e Cambogia si è trasformata in un conflitto armato attorno al tempio di Preah Vihear, causando vittime civili, la chiusura dei valichi di frontiera e tensioni diplomatiche nell’intero Sud-Est asiatico.
Per chi opera nel settore Travel Security, comprendere le dinamiche di questa escalation è cruciale per prevenire interruzioni, proteggere il personale e tutelare le supply-chain regionali.
Il presente articolo nasce con l’obiettivo di fornire un’analisi basata su fonti OSINT verificate, di far dialogare ed evidenziare le capacità di Kriptia nelle attività di raccolta, monitoraggio e analisi dei dati per Travel Security, Situational Awareness & Early Warnings.
Al fine di fornire un approfondimento sul tema, si segue nell’analisi un approccio volto a rispondere a domande chiave quali chi, cosa, dove, come, quando e perché.
Il conflitto è riesploso con 11 vittime civili e una militare, con un pregresso di oltre cento anni di tensione, tra le forze thailandesi e cambogiane. Gli scontri sempre più accesi hanno avuto luogo attorno al territorio, di 4,6 km2, conteso e relativo all’antico tempio, oggi in territorio cambogiano, di Preah Vihear. Il 24 luglio 2025 è stato il giorno della rinnovata e pericolosa escalation, eredi di tensioni per il tempio, soprattutto latenti dal 2008, importante turning point degli eventi, quando il luogo fu nominato patrimonio dell’UNESCO, lasciando però insolute le acredini relative al possesso territoriale. Lo scontro ha presto subito una escalation coinvolgente droni di sorveglianza e forze aeree, con conseguente scontro di artiglieria pesante e reazioni diplomatiche tese tra i due contendenti.

Figura 1) Tempio di Preah Vihear
2. I protagonisti coinvolti
La Cambogia è una monarchia costituzionale guidata dal Primo Ministro Hun Manet e ha capitale dal 1865 in Phnom Penh. Il paese, erede del leader del regime post Khmer-rosso Hun Sen, mantiene un sistema autoritario, con forti influenze cinesi sul piano economico e infrastrutturale.
La Thailandia, anch’essa monarchia costituzionale, è guidata da una coalizione civile-militare capeggiata da Paetongtarn Shinawatra, figlia dell’ex premier Thaksin, e ha la capitale a Bangkok dal 1782. La Thailandia è più allineata all’asse politico ed economico degli Stati Uniti, pur mediando con la crescente penetrazione di Beijing negli interessi economici thailandesi.
Militarmente, tra i due Paesi contendenti, la Thailandia è più armata e più moderna sotto questo profilo, soprattutto dal punto di vista del dominio aereo, mentre la Cambogia, con armamenti più desueti, può però contare su una rete informale di ausilio militare.
Gli scontri e le tensioni tra i due protagonisti si fecero crescenti e via via più cruenti, e già in questi frangenti l’operatività nell’individuazione di pattern nel conflitto possono essere fondamentali: in scontri di varia natura coinvolgenti due nazioni dalla storia relativamente antica spesso confliggono ragioni sociali, politiche, religiose. In particolare, il discorso territoriale e la gestione dell’asse politico furono fonte di inasprimento dagli anni Novanta in poi, attraverso la comune distinzione nell’asse stesso, nel quale i due paesi avevano opposte visioni.
La Thailandia si mostrò essere nei decenni un solido alleato orientale per gli Stati Uniti, mentre la Cambogia, dopo la presenza della dittatura dei Khmer rossi e l’influenza della politica filocomunista del Vietnam, si avvicinò lentamente alla democrazia a partire dagli anni Novanta, seppur mantenendo una struttura di potere autoritaria.

Figura 2) Mappa raffigurante i tratti di confine coinvolti e i siti al centro dell’escalation
3. Radici storiche e geopolitiche: il background della crisi
Il conflitto tra Cambogia e Thailandia esploso nel 2025 rappresenta uno dei più significativi focolai di tensione nel Sud-est asiatico, con profonde radici storiche e geopolitiche. Ben oltre una semplice disputa territoriale, la crisi ha messo in discussione la stabilità regionale, influenzando dinamiche politiche interne, alleanze strategiche e il ruolo dell’ASEAN, inizialmente paralizzata.
Il punto focale dello scontro è il tempio di Preah Vihear, sito di enorme valore simbolico e spirituale per la Cambogia, legato all’eredità della dinastia Khmer. La contesa affonda le radici nel periodo coloniale: il trattato franco-siamese del 1904, seguito dalla mappa francese del 1907, assegnava formalmente il tempio alla Cambogia, allora protettorato francese. Tuttavia, ambiguità topografiche e mappe divergenti hanno generato fin da subito controversie sulla sovranità dei territori adiacenti.
Nel 1962 la Corte Internazionale di Giustizia attribuì il tempio alla Cambogia, ma senza pronunciarsi sui territori circostanti. Da allora, la Thailandia ha continuato a rivendicare l’area, con momenti di tensione acuta nel 2001, 2008, 2009 e 2011, culminati in scontri armati. L’inserimento del sito nella lista UNESCO su richiesta della Cambogia riaccese ulteriormente il conflitto.
Il riemergere dello scontro nel 2025 si inserisce in un contesto internazionale teso, nel quale le rivalità storiche, la memoria coloniale e i fattori identitari si intrecciano con gli interessi geopolitici contemporanei.
Storia della Cambogia
Una cronologia degli eventi cruciali dal periodo coloniale ai giorni nostri
Figura 3) Cronistoria dei rapporti fra Thailandia e Cambogia
4. Escalation 2025: fatti recenti
Le tensioni più o meno latenti sono riesplose il 24 luglio del 2025, lungo il confine tra i due paesi, non lontano da un altro e antico tempio, khmer-hindu Prasat Ta Muen Thom, causando la morte di almeno 11 civili nella regione di Sisaket. La conseguenza prevedibile è stata in prima istanza la cessazione e declassazione dei rapporti diplomatici con Bangkok che ha preventivamente chiuso i valichi terrestri frontalieri, in piena linea con un regime di tensione bellica.
Tra febbraio e maggio del 2025 iniziò una sequenza di incidenti rilevanti, dal divieto imposto ai turisti cambogiani di cantare l’inno nazionale in un sito conteso a fine febbraio, a un incidente letale del 28 maggio, durante il quale un soldato cambogiano morì in un alterco con truppe thailandesi. Il 23 luglio poi, un soldato thailandese rimase gravemente ferito dall’esplosione di una mina durante un servizio di pattuglia, costituendo il casus belli per gli eventi del 24 luglio.
A partire dal 24 luglio, infatti, il conflitto si intensificò su più fronti, con fuoco reciproco di artiglieria, lancio di razzi, raid aerei, chiusura dei valichi di frontiera e mobilitazione di divisioni terrestri in entrambi i paesi. Il 26 luglio l’escalation si fece più acuta, con il lancio thailandese dell’operazione “Trat Phikhat Phairi 1”. Nel frattempo, quest’ultimo frangente del conflitto di luglio ha causato finora tra le 38 e 43 vittime civili e militari, oltre 300.000 sfollati tra Thailandia e Cambogia, danni economici stimati in oltre 300 milioni di dollari, e la conseguente distruzione di infrastrutture sanitarie e militari. La situazione critica, supportata dalle parole del ministero della salute thailandese, trova riscontro ulteriormente dall’evacuazione dall’area limitrofa di Oddar Meanchey di circa 1.500 famiglie cambogiane.
Timeline degli Eventi 2025
Cronologia delle escalation e degli sviluppi diplomatici
Figura 4) Cronistoria della crisi
5. Conclusioni e implicazioni
La recente crisi tra Thailandia e Cambogia ha evidenziato i limiti dei meccanismi regionali di gestione dei conflitti nel Sud-Est asiatico. La diplomazia ASEAN, inizialmente bloccata dal principio di non interferenza, è stata riattivata grazie alla pressione internazionale. Gli Stati Uniti, in coordinamento con Giappone e Australia, hanno facilitato un cessate il fuoco tecnico, focalizzato sul ritiro delle artiglierie, la definizione delle linee di confine e la creazione di corridoi umanitari. La Cina, pur vicina alla Cambogia, ha mantenuto una posizione prudente, evitando un’escalation più ampia.
A livello geopolitico, la crisi mostra la necessità di un attore esterno stabilizzatore e mette in luce l’ambiguità strategica della Cina nella regione. Il conflitto, definibile come asimmetrico per le disparità militari e politiche tra i contendenti, richiama dinamiche già viste in altri contesti globali, come nel Sahel, in Etiopia o Nigeria.
Una lezione chiave è il ruolo delle divisioni coloniali, spesso arbitrarie, nella genesi di tali conflitti. Comprendere la storia politico-culturale dei territori è cruciale per analizzare le cause profonde e le implicazioni a lungo termine.
Il caso Thailandia-Cambogia dimostra come anche dispute locali possano rapidamente assumere rilevanza strategica internazionale.
Fonti:
- https: //www.limesonline.com/limesplus/f ra-cambogia-e-thailandia- non-e-una-guerra-di-religione- 14656703/?callback=in&code=OWYWYWU2ZTMTM2EXZC0ZMZDILTLKZ MMTZTNIM2EYNJNHMZQ3&state=7e66a6624cd64b94891ef1e4b7e01a0 d
- https://eur-lex.europa.eu/legal- content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52011IP0072&f rom=SK
- https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-7-2011- 0072_IT.pdf?redirect
- https://www.limesonline.com/rubriche/il-mondo-oggi/thailandia- cambogia-guerra-ucraina-russia-usa-israele-palestina-cisgiordania- 19712987/
- https: //www.limesonline.com/limesplus/f ra-cambogia-e-thailandia- non-e-una-guerra-di-religione-14656703/
- https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/thailandia-cambogia-venti-di- guerra-214809
- https://www.rainews.it/articoli/2025/07/scontri-al-confine-tra-thailandia- e-cambogia-morti-bangkok-chiude-i-valichi-af551d19-71eb-4c75-8b86- c2569553a392.html
- https://scenarieconomici.it/tensione-thailandia-cambogia-confine- conteso-2025/