Lo scorso 10 giugno 2025, si è tenuto a Milano il workshop “Imprese al Futuro: Gestione & Persone nell’Era Digitale“, un’importante occasione di confronto e riflessione sulle traiettorie evolutive delle imprese nell’attuale contesto di trasformazione digitale. L’incontro ha visto la partecipazione di illustri relatori che hanno generosamente condiviso esperienze, visioni e sfide, offrendo una panoramica completa e approfondita sulle dinamiche che caratterizzano il mondo aziendale contemporaneo.
Ad aprire i lavori è stato Sergio Novello, Presidente e Amministratore Delegato di Sonepar Italia, il quale ha presentato il suo ultimo libro, nato da una riflessione sulla necessità di calare i modelli di marketing e gestione d’impresa di stampo anglosassone nella specifica realtà italiana. Novello ha sottolineato come la digitalizzazione non sia solo una questione tecnologica, ma richieda un profondo “coraggio culturale”. Nella sua visione la gestione aziendale si basa su sei pilastri fondamentali: struttura organizzativa, governance, comportamenti attesi, processi apicali, progetti di trasformazione e sostenibilità del modello di business di fronte alla rapida evoluzione tecnologica e alla digitalizzazione appunto. Novello ha inoltre delineato cinque archetipi di imprenditore – il Re Sole, l’Imperatore, il Principe Illuminato, il Presidente e il Primo Ministro – per illustrare le diverse fasi evolutive della leadership aziendale e l’impatto che queste hanno sulla struttura e sulla cultura dell’impresa.
L’intervento del Prof. Marco Camisani-Calzolari ha guidato i presenti nel complesso mondo dell’intelligenza artificiale e delle sue profonde implicazioni per la sicurezza informatica. Con grande lucidità, ha evidenziato come la sicurezza sia spesso percepita come un costo e non un investimento, finché non si verifica un incidente. Già membro della task force del governo italiano per la strategia nazionale sull’IA, ha posto l’accento sulla cultura aziendale come primo e fondamentale presidio di sicurezza. Ha identificato l’essere umano come l’anello debole nella catena della sicurezza, spesso punto di ingresso per attacchi informatici a causa di scarsa consapevolezza. Con l’avvento di piattaforme di “Ransomware-as-a-Service” e l’uso dell’IA per generare attacchi sempre più sofisticati, il livello della minaccia si è innalzato notevolmente. La difesa, pertanto, non può più essere delegata unicamente al reparto IT, ma deve diventare una strategia sistemica che pervade l’intera organizzazione.
A testimoniare come l’innovazione possa essere concretamente implementata sono stati gli imprenditori Giacomo Massari e Fabrizio Rosina. Massari ha illustrato come la sua azienda abbia rivoluzionato il settore tradizionale della scultura in marmo integrando la robotica. Un esempio emblematico è stata la replica dell’Arco di Palmira, distrutto dall’ISIS, un progetto che dimostra l’utilizzo della tecnologia per la conservazione del patrimonio culturale. Questa attività ha però generato un importante database di scansioni tridimensionali di opere d’arte, un patrimonio digitale che necessita di adeguati sistemi di protezione. Fabrizio Rosina ha, invece, mostrato come l’intelligenza artificiale possa essere un’alleata fondamentale nella difesa informatica. Di fronte alla cronica carenza di talenti specializzati nel settore cyber, la sua azienda ha sviluppato soluzioni di IA che agiscono come analisti virtuali “junior”, affiancando gli esperti umani. Questo approccio permette di analizzare un’enorme mole di dati, far emergere le minacce più subdole e consentire agli analisti di concentrarsi sui casi di maggior valore.
Andrea Cipolla di EQS Group, partner nella costruzione dell’evento, ha offerto una panoramica sul mondo della compliance, sottolineando come questa sia passata dall’essere vista come un costo a rappresentare un elemento di fiducia e trasparenza verso il mercato. La digitalizzazione dei processi di compliance, attraverso l’automazione e l’intelligenza artificiale, è diventata cruciale per gestire la crescente complessità normativa in ambiti come la data privacy, la sostenibilità (ESG) e il whistleblowing.
Infine, Peter LaFranchise ha arricchito la conversazione con uno sguardo internazionale sulla security, portando la sua vasta esperienza come ex agente speciale dell’FBI. Ha descritto l’evoluzione delle tecniche investigative, passate da un approccio reattivo a uno proattivo e predittivo, grazie all’analisi di grandi moli di dati, molte delle quali open source. LaFranchise ha evidenziato la dualità dell’intelligenza artificiale: se da un lato i criminali la utilizzano per creare deepfake e altre minacce, dall’altro può essere un potente strumento di difesa per monitorare i comportamenti di rete e individuare anomalie che potrebbero indicare una minaccia interna.
L’evento si è concluso con un forte richiamo alla necessità di superare la percezione errata del fatto che la prassi consolidata negli anni sia la via migliore, quando in realtà è un ostacolo significativo all’innovazione e all’adozione di una solida cultura della sicurezza. L’intelligenza artificiale è inarrestabile e la tecnologia offre vantaggi innegabili, ma è il binomio uomo-macchina, supportato da processi chiari e da una cultura diffusa a tutti i livelli aziendali, la vera chiave per navigare con successo attraverso le sfide dell’era digitale.


