Questo articolo analizza il panorama in evoluzione dei metodi di furto di merci e alcune contromisure di sicurezza necessarie per proteggere i beni di lusso lungo le supply chain.
Introduzione
La sicurezza delle merci durante il transito e lo stoccaggio rappresenta una preoccupazione primaria nel settore della logistica, specialmente per prodotti di alto valore come gli articoli di lusso. Questi comprendono un’ampia varietà di prodotti, tra cui abbigliamento, calzature, occhiali, pelletteria e accessori di alta gamma, orologi di pregio, pezzi artigianali, profumi, cosmetici e prodotti per la cura della pelle. Essendo tali beni bersagli privilegiati per i furti, una logistica robusta è fondamentale affinché i marchi possano proteggere i propri asset, salvaguardare la reputazione e garantire qualità ed esclusività costanti ai propri clienti. In Italia, l’abbigliamento è la seconda merce più colpita dopo alimentari e bevande. Data la natura di alto valore di questi articoli, le ripercussioni finanziarie e reputazionali di un furto di merci possono essere considerevoli, sottolineando la necessità di strategie di sicurezza proattive e integrate.
Metodi di furto e vulnerabilità nel trasporto merci
L’industria della logistica dei beni di lusso si trova di fronte a sfide di sicurezza in costante crescita, caratterizzate da un preoccupante aumento sia nella frequenza che nella sofisticazione delle minacce, in particolare per quanto riguarda la consegna dell’ultimo miglio. La criminalità legata al trasporto merci causa perdite finanziarie ingenti, come dimostrato da TAPA EMEA, secondo cui gli incidenti hanno superato i 37,2 milioni di euro solo nel gennaio 2025. Oltre agli impatti finanziari diretti, questi furti comportano interruzioni della catena di approvvigionamento, aumenti dei premi assicurativi, perdite di vendite e un significativo danno alla reputazione aziendale.
I criminali impiegano diversi modi operandi per eseguire furti di merci:
- Attacchi fisici: in questa categoria di incidenti, che include irruzioni e agguati durante il trasporto (rolling hits), vengono utilizzate violenza o minacce contro conducenti e personale di sicurezza. I ladri possono anche bloccare le strade con veicoli rubati e spargere chiodi per ritardare gli interventi o sabotarli impersonando agenti delle forze dell’ordine. Questi attacchi spesso comportano perdite maggiori per singolo furto rispetto ad altri metodi, e sono particolarmente comuni in Italia, dove le denunce sono aumentate del 300% tra il 2021 e il 2023. Un esempio notevole include un agguato contro un camion che trasportava borse di lusso per un valore di circa mezzo milione di euro in Toscana nel maggio 2024.
- Truffa: questo metodo si basa su pianificazioni elaborate e frodi. Le tattiche includono l’impersonificazione di corrieri replicando colori, loghi, numeri di unità e targhe dei camion delle aziende di trasporto, e l’uso di documentazione contraffatta per orchestrare ritiri fittizi, realizzando di fatto “furti su appuntamento”. Ciò è accaduto nel nord-ovest d’Italia nel 2022, con un carico di moda dal valore di un milione di euro rubato con questa modalità.
- Minacce interne (Insider Threats): gruppi della criminalità organizzata spesso infiltrano le supply chain con conducenti e aziende corrotti, sfruttando informazioni interne per mirare a spedizioni di maggior valore. La complicità di dipendenti o il loro accesso ad aree e dati sicuri può essere più difficile da rilevare, aggiungendo una significativa complessità agli sforzi di sicurezza. Ad esempio, nel nord-est Italia nel 2025, un dipendente di un marchio di moda di lusso sottraeva materiali e imballaggi per riprodurre merci da vendere in un mercato nero parallelo.
I criminali utilizzano sempre più spesso droni per la sorveglianza e la ricognizione. Questi dispositivi possono monitorare siti senza allertare i sistemi di rilevamento, esaminare le vulnerabilità e identificare la posizione di telecamere di sicurezza e delle postazioni di guardia. I droni possono entrare inosservati nei magazzini aperti, consentendo di analizzare merci e struttura interna degli stabilimenti. I criminali utilizzano piccoli droni sotto i 250g, esenti dai requisiti di registrazione, o rimuovendo i chip che impediscono il funzionamento vicino agli aeroporti. Si è infatti registrato un aumento negli ultimi anni dei dirottamenti di camion che trasportano merci dagli aeroporti.
Le località specifiche particolarmente vulnerabili al furto merci includono:
- Aree di parcheggio non sicure: le aree di parcheggio rappresentano vulnerabilità, specialmente per le consegne a lunga distanza, poiché i conducenti spesso parcheggiano ai margini delle strade in zone industriali, rendendoli facili bersagli a causa della scarsità di parcheggi sicuri. In Italia, ad esempio, dove esiste una sola area di parcheggio certificata TAPA Parking Security Requirements (PSR), il 31% di tutti i reclami per furto di merci è derivato da furti da veicoli parcheggiati.
- In transito: una percentuale significativa di furti avviene mentre le merci sono in movimento, spesso entro pochi chilometri dal terminal del mittente o del destinatario. Ad esempio, il 74% dei furti di merci in Nord America nel 2020 è avvenuto durante il transito, e a livello globale questa cifra era del 41%. Una delle principali vulnerabilità dei furti in transito è anche rappresentata dall’uso di semirimorchi con telone laterale.
- Strutture: i ladri spesso irrompono nei magazzini usando la forza, caricano camion di merci e fuggono. Nel 2024, i furti direttamente dalle strutture hanno rappresentato il 16% degli incidenti a livello globale, e i magazzini sono stati la località più colpita in Europa con il 41% degli incidenti.
- Ferrovia: c’è una tendenza crescente ai furti dalle linee ferroviarie, in particolare quando i treni sono fermi. I criminali prendono di mira container e semirimorchi con telone, con casi segnalati di sigilli tagliati e merci rubate.
I metodi di furto e le vulnerabilità sopra menzionate sono spesso esacerbati dal coinvolgimento della criminalità organizzata. Questi gruppi infiltrano le supply chain, utilizzano veicoli rubati e impiegano tattiche spesso supportate da assistenza interna. L’Organized Crime Index (OCI) indica che l’Italia ha uno dei più alti tassi di criminalità in Europa, con gruppi criminali organizzati legati ad aziende di logistica utilizzate come facciate per facilitare i furti.
La natura complessa e dinamica della logistica dei beni di lusso richiede un approccio alla sicurezza altrettanto sofisticato e adattabile, con una strategia multifattoriale che integri contromisure fisiche, tecnologiche e operative, promuovendo al contempo la collaborazione lungo tutta la catena di approvvigionamento.
Security best practices nelle supply chain del lusso
Una sicurezza efficace per i beni di lusso richiede un approccio stratificato e con misure continuamente valutate e aggiornate, in considerazione della capacità di adattamento dei criminali.
Le misure di sicurezza fisica e operativa costituiscono la base della protezione. Un esempio sono le serrature ad alta sicurezza – con sigilli elettronici –, utilizzate per contrastare gli attacchi a rimorchi e container.
Il “carico a riposo” rappresenta una vulnerabilità critica. L’utilizzo di un team di autisti sullo stesso mezzo consente il movimento continuo del carico, riducendo il rischio associato alle soste obbligatorie. Quando le fermate sono inevitabili e parcheggi sicuri non disponibili, gli autisti dovrebbero evitare di fermarsi entro un certo raggio da strutture note e variare i percorsi per minimizzare la prevedibilità. Inoltre, sebbene i contrassegni aziendali sui rimorchi possano aiutare nell’eventuale recupero, rendono i container obiettivi di più facile tracciamento.
La mancanza di posti auto sicuri è un problema rilevante, in particolare in regioni come l’Italia, dove esiste un solo sito approvato TAPA e un rapporto di un parcheggio ogni 289 camion. Iniziative come EU SSTPA e TAPA PSR mirano ad affrontare questo problema promuovendo standard di parcheggio sicuri, in assenza dei quali le aziende possono ricorrere all’assunzione di guardie per accompagnare i veicoli o investire in tecnologie di tracciamento GNSS e monitoraggio video sui veicoli. Nel trasporto ferroviario, deterrenti efficaci includono il posizionamento dei container con le porte rivolte l’una verso l’altra per impedire l’accesso, e l’uso di sigilli elettronici e sensori volumetrici per inviare avvisi in caso di manomissione e rilevamento di movimento interno.
Nella sfera di sicurezza tecnologica e informatica, le aziende dovrebbero garantire i massimi livelli possibili dei principi di cybersecurity, specialmente riservatezza, autenticazione e autorizzazione, per aumentare la protezione delle informazioni operative sensibili, quali percorsi, tempistiche e dettagli del personale. I criminali sfruttano persino l’intelligenza artificiale per creare e-mail di phishing, deepfake e malware per accedere ai dati di trasporto. Per contrastarli, le aziende dovrebbero formare tutti i dipendenti – in particolare quelli ad alto rischio – a individuare comportamenti sospetti, verificare le informazioni attraverso canali esterni e diffidare delle richieste di dati sensibili.
Conclusione
La sicurezza dei beni di lusso nella supply chain globale rappresenta una sfida costante e caratterizzata da un aumento sia della frequenza che della sofisticazione delle attività criminali. Le ingenti perdite finanziarie sono aggravate da interruzioni della stessa supply chain, aumento dei premi assicurativi, perdite in vendite e danni alla reputazione.
Sono necessari approcci strategici e collaborativi per costruire supply chain robuste. La sicurezza deve essere commisurata al rischio, stratificata e supportata da intelligence protettiva per identificare, valutare e mitigare le minacce. I movimenti transfrontalieri e interni al paese richiedono una chiara struttura per l’interoperabilità, ruoli e responsabilità ben definiti tra agenzie, gruppi e potenzialmente sia entità pubbliche che commerciali. Coinvolgere aziende per la gestione del rischio può aiutare a progettare soluzioni di sicurezza su misura, dalla due diligence sui nuovi dipendenti alle valutazioni del rischio paese fino allo sviluppo di procedure di sicurezza.
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Francesco Macci ha conseguito un Erasmus Mundus International Master’s Degree in Security, Intelligence and Strategic Studies (IMSISS), un master in Leadership per le Relazioni Internazionali e il Made in Italy, e un corso di alta formazione in Istituzioni e Politiche Spaziali con una borsa di studio dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Per il Moroccan Institute for Policy Analysis (MIPA) ha pubblicato “The Growth of the Moroccan Military Air Power” (2023). Ha coordinato il Security & Defence Working Group dello European Student Think Tank (EST); ha operato come analista di intelligence nel settore privato, e attualmente ricopre il ruolo di Security Manager.





































